Ci sono casi in cui scegliere Red Hat è quasi obbligatorio, per carità: servizio di assistenza, percorso di training, ecc. la rendono una soluzione appetibile da vendere. Ha i suoi vantaggi, anche se li si paga fior di soldini, ma è una questione di rapporto prezzo/prestazioni: si paga un servizio e quel servizio tra l'altro pure funziona e non ha nemmeno una politica di licensing scomoda.
Quello che veramente non capisco è perché scegliere una piattaforma così quando questi servizi non servono. Cioè, in realtà, quello che veramente non capisco è perché scegliere CentOS per i server interni. Ossia, non in caso di sviluppo o di education (dove potrebbe avere anche il suo senso perché "più compatibile" con Red Hat), ma quando è usato per ospitare applicazioni interne e non servono tutti i servizi accessori.
Ora, uno dice, una distribuzione varrà l'altra, no? Sarà questione di gusti? Be', non proprio. Le due cose che mi servono ora e che CentOS non fa sono:
- aggiornamento tra una major release e l'altra (ossia un passaggio da 5.7 a 6.0): bisogna reinstallare;
- installazione via netinstall attraverso un proxy (ma come gli è venuto in mente di non supportare i proxy?).
La cosa divertente è che poi sono io l'integralista senza una visione aziendale quando propongo Debian.
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